Visto per Residenza Elettiva
Lo Studio assiste e rappresenta gli stranieri che intendono ottenere un visto per residenza elettiva al fine di vivere in Italia, dimostrando di possedere ampie risorse economiche delle quali si possa presumere la continuità nel futuro e la cui fonte non derivi da attività lavorativa.
Si tratta di una pratica molto complessa, che richiede indagini di natura reddituale e patrimoniale riferite alla posizione dello straniero, più la competenza specifica in materia di diritto immobiliare, considerato che lo straniero, dovendo possedere un immobile in Italia, richiede molto spesso al proprio legale anche l’assistenza e la rappresentanza per la pratica di compravendita di un immobile o per la stipula di un contratto di locazione.
Che cos’è il visto per residenza elettiva
Il visto per residenza elettiva consente l’ingresso nel territorio nazionale allo straniero che dimostra di essere titolare di ampie e continuative risorse economiche, che gli consentano di vivere in Italia ed essere autosufficiente senza dover lavorare.
Queste risorse debbono quindi derivare da entrate stabili – quali possono essere le rendite da pensione, le rendite immobiliari, le partecipazioni ad utili societari, i proventi da investimenti finanziari, etc. – dunque da risorse necessariamente differenti dal lavoro.
La residenza elettiva richiede, come dice anche il termine, che lo straniero abbia la disponibilità di un immobile in Italia da eleggere a residenza. Il titolo di tale disponibilità può essere tanto la compravendita, quanto un contratto di locazione.
Dopo aver ottenuto il visto di residenza elettiva, lo straniero, entro 8 giorni dall’ingresso, deve inviare il kit postale ai fini di ottenere il permesso di soggiorno per residenza, quindi il tanto ambito permesso per residenza elettiva.
La parte più difficile di una pratica di visto per residenza elettiva, e successivo permesso di soggiorno per residenza, è certamente quella preliminare, che consiste nell’analisi della documentazione finanziaria, economica e reddituale del richiedente, spesso composta da documenti di difficile lettura – come estratti conto, cedole, dividendi, prospetti redatti da consulenti finanziari, bilanci societari, etc. – anche perché redatti in lingua straniera.
Le suddette particolarità richiedono una elevata competenza tecnica del legale chiamato a prestare la consulenza, il quale non può esimersi dall’operare in sinergia con professionisti di altri settori.
Il nostro team, composto da avvocati specializzati in diritto dell’immigrazione, opera in sinergia con commercialisti qualificati; quindi è in grado di assicurare una prestazione professionale completa e di assoluto livello, liberando il cliente dal rischio di cadere in brutte sorprese e facilitando il raggiungimento dell’obiettivo.
I requisiti per il visto per la residenza elettiva
Per ottenere il visto per residenza elettiva lo straniero deve poter dimostrare di possedere ampie risorse economiche, differenti da proventi riferibili ad attività lavorative, delle quali si possa presumere la continuità anche per il futuro.
É previsto un limite minimo di 31.000 euro, raggiunto il quale lo straniero è ritenuto capace di potersi autosostenere in Italia senza dover lavorare.
Tale limite è innalzato nel caso in cui il visto venga richiesto anche per familiari a carico (la maggiorazione è del 20% per il coniuge e di almeno 5% per ogni figlio, sia quest’ultimo minorenne o maggiorenne a carico).
Come detto, le risorse economiche dello straniero che intende ottenere il visto per residenza elettiva, e, successivamente, il permesso di soggiorno per residenza, devono derivare da entrate stabili e continuative, quali ad esempio:
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Rendite da pensione;
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Rendite immobiliari, derivanti da immobili dati in locazione;
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Partecipazione a utili societari;
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Proventi derivanti da investimenti finanziari.
Non si tratta di un elenco tassativo. L’importante è la natura dell’entrata, che deve consistere specificamente in una “rendita”, ossia in un valore economico che il richiedente percepisce in forma stabile e duratura nel tempo.
Requisito di pari importanza è che il richiedente possieda un immobile in Italia da poter eleggere a residenza. Lo straniero, ovvero, deve fissare la residenza in un immobile in Italia, la cui collocazione determinerà la competenza della Questura incaricata a istruire il procedimento di richiesta del permesso di soggiorno per residenza.
Inoltre, per poter ottenere il visto per residenza elettiva lo straniero deve stipulare un’assicurazione sanitaria internazionale della durata minima di 30 giorni, la cui copertura minima è di € 30.000 per le spese di ricovero ospedaliero d’urgenza e le spesse di rimpatrio.
Requisito implicito è che lo straniero non sia considerato un pericolo per l’ordine pubblico o la sicurezza nazionale, che non risulti iscritto nel Registro SIS come soggetto “indesiderato” in ambito Schengen: tutte circostanze che l’interessato deve confermare (autocertificare) al momento del conferimento dell’incarico.
Infine, non è da trascurare l’orientamento del Tar Lazio, espresso con la sentenza Tar Lazio, sez. III-Ter, n. 7797 del 7 luglio 2016, per il quale il visto per residenza elettiva non può essere utilizzato per fini strumentali ed elusivi, pertanto è necessario che lo straniero dimostri di voler risiedere effettivamente in Italia, fissandovi la propria dimora abituale.
Procedura per ottenere un permesso di soggiorno per residenza elettiva
La presentazione della domanda di visto per residenza elettiva presuppone una previa raccolta di tutta la documentazione che attesta il possesso dei requisiti necessari.
Quindi, bisognerà raccogliere i documenti reddituali e finanziari che dimostrano la sussistenza del requisito delle ampie e stabili risorse economiche, nonché quelli relativi all’immobile presso il quale l’interessato fisserà la residenza elettiva.
Una volta entrato in possesso della documentazione, l’interessato deve presentare domanda di visto all’Ambasciata competente in base al Paese di residenza.
Ottenuto il visto, l’interessato, entro 8 giorni dall’ingresso in Italia, deve recarsi presso un ufficio postale e inviare l’apposito kit. Il permesso di soggiorno per residenza, infatti, è una fattispecie che rientra nell’ambito operativo di Poste Italiane.
Al momento dell’invio, il richiedente già ottiene la data dell’appuntamento presso la Questura, nella cui circostanza egli rilascerà le impronte dattiloscopiche (le c.d. impronte digitali), e la procedura avrà seguito. Si consiglia allo straniero di recarsi all’appuntamento in Questura assistito dal suo legale di fiducia.
A tal proposito, la nostra struttura mette a disposizione dello straniero un membro del proprio staff o un legale domiciliatario, al fine di non lasciare mai solo lo straniero che ha presentato domanda di visto per residenza elettiva.
Conclusasi l’istruttoria, la Questura rilascia il permesso di soggiorno. Nel caso, invece, che detta istruttoria abbia esito negativo, il procedimento si concluderà con un provvedimento di diniego del visto per residenza elettiva che, sussistendone i requisiti, potrà essere impugnato davanti al giudice amministrativo competente per territorio.
Documenti per il visto per residenza elettiva in Italia
Non esiste un elenco preciso di documenti da presentare per richiedere il visto per residenza elettiva. L’elenco deve essere individuato in modo specifico e personalizzato, sulla base della situazione personale dell’interessato. Per questo è fondamentale l’assistenza di professionisti specializzati che trattano la materia in modo abituale.
I documenti da presentare possono distinguersi in due categorie
- quelli che riguardano la titolarità di rendite stabili e continuative;
- quelli che riguardano la disponibilità dell’immobile in cui dissare la residenza elettiva.
I documenti attinenti alla posizione finanziaria sono, ad esempio, le dichiarazioni dei redditi da cui risultano le rendite immobiliari, gli utili societari percepiti; più i bilanci delle società in cui il richiedente possiede quote di capitale, il prospetto degli investimenti finanziari, etc.
Per quanto riguarda l’immobile, occorre presentare il titolo del possesso, quindi o il contratto di compravendita (è controverso se possa essere sufficiente il contratto preliminare di compravendita o “compromesso”) o il contratto di locazione debitamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
È inoltre consigliato di allegare documenti che comprovino un interesse personale verso l’Italia, posto che un requisito considerato dal Tar Lazio è l’effettiva volontà dello straniero di stabilirsi in Italia, affinché il visto per residenza elettiva non venga utilizzato per fini elusivi da chi non ha un effettivo interesse a fissare in Italia la propria dimora abituale.
Motivi per la domanda e durata del Visto
I motivi per richiedere il visto per residenza elettiva sono senza dubbio legati a una volontà di trasferirsi in Italia in maniera stabile, senza tuttavia svolgere un’attività lavorativa. Questo perché il richiedente è in grado di mantenersi degnamente grazie alle proprie entrate stabili che derivano da rendite delle quali si presuppone che continuerà a beneficiare anche per il futuro.
I motivi che capitano di più nella prassi sono collegati a un’autentica passione per l’Italia, per la nostra arte, per la tradizione, per la particolarità di alcuni territori, per la cucina, e più in generale per la cultura che contraddistingue il popolo italiano.
Tant’è vero che l’Italia, in una ricerca effettuata dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, si colloca al 5° posto dei Paesi più visitati al mondo, con ben 65 milioni di arrivi internazionali nel periodo pre-pandemia, sotto Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina.
Non sono esclusi, inoltre, motivi di natura sentimentale, quando lo straniero che possiede ampie risorse economiche intende stabilirsi in Italia permanentemente per poter coltivare una relazione sentimentale con un partner italiano o anche straniero regolarmente soggiornante in Italia.
Il visto per residenza elettiva ha durata pari a un anno, ma il permesso di soggiorno per residenza è rinnovabile per gli stessi motivi.
Permesso di soggiorno e visto per residenza elettiva
Il permesso di soggiorno per residenza viene richiesto dallo straniero che abbia precedentemente ottenuto un visto per la residenza elettiva. La richiesta deve avvenire improrogabilmente entro 8 giorni dall’ingresso in Italia, tramite l’invio di apposito Kit postale.
Lo Studio presta assistenza e consulenza anche nella fase di compilazione del Kit e della raccolta dei documenti che bisogna inserirvi, che poi sono più o meno gli stessi che la persona ha presentato in sede di domanda del visto per residenza elettiva.
Il permesso di soggiorno viene rilasciato dopo un primo appuntamento in cui lo straniero è chiamato a lasciare le impronte dattiloscopiche, se non viene accertato a suo carico alcun pregiudiziale penale, come anche alcun elemento da cui possa evincersi la sua pericolosità per l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale.
Il permesso di soggiorno per residenza presuppone quindi che la prima fase, quella che viene trattata dall’Ambasciata italiana nel luogo di residenza del richiedente, abbia avuto esito positivo. Si tratta quindi di una continuazione di un procedimento complesso che ha inizio nel territorio nazionale dove lo straniero risiede abitualmente.
Lo Studio, individuato l’elenco dei documenti, predispone la domanda di visto sul modulo standardizzato utilizzato dalle Ambasciate, e confeziona il fascicolo che il cliente dovrà presentare necessariamente di persona alla propria Ambasciata italiana di riferimento. I documenti consistenti in atti pubblici andranno necessariamente tradotti e legalizzati, o apostillati se lo Stato in questione è firmatario della Convenzione Aja del 1961.
L’Ambasciata, prima di decidere sulla domanda di visto per residenza elettiva, può sottoporre l’interessato a un colloquio, che diventa una tappa di assoluta importanza, in quanto possono essere valutati, in quella sede, l’interesse effettivo dello straniero a fissare in Italia la sua dimora abituale e i motivi personali che hanno indotto lo straniero a richiedere specificamente un visto d’ingresso in Italia per residenza elettiva.
Le Ambasciate italiane, infatti, hanno tra i loro fondamentali obiettivi quello di evitare che un determinato visto d’ingresso venga utilizzato per finalità elusive, cioè differenti da quelle che la legge e l’ordinamento europeo gli attribuiscono.
Come lo studio legale Boschetti può farvi ottenere il visto per residenza elettiva
Lo Studio legale Boschetti assiste il Cliente nella procedura di richiesta del “visto per residenza elettiva”. In particolare:
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chiedi una call per una prima consultazione gratuita;
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analizzeremo il tuo caso e individueremo gli elementi più rilevanti;
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prepareremo la lista dei documenti che ti serviranno per la residenza elettiva;
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ci invierai i documenti raccolti e noi verificheremo che sono corretti;
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predisporremo per te il modulo di richiesta del visto;
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ti aiuteremo a confezionare il fascicolo da presentare in Ambasciata;
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ti rappresenteremo con l’Ambasciata tutelando i tuoi interessi fino al provvedimento finale.
Passi semplici e veloci per ottenere un visto per residenza elettiva
Sei incerto se avvalerti o meno di uno Studio Legale per presentare la domanda? Non rischiare di cadere in brutte sorprese: l’assistenza legale di esperti della materia è indispensabile quando si richiede un visto per residenza elettiva.
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Come richiedere un visto per residenza elettiva?
Per richiedere un visto per residenza elettiva occorre presentare domanda presso l'Ambasciata italiana individuata in base al luogo di stabile residenza dello straniero, allegando la documentazione che comprova l'esistenza delle ampie e stabili risorse economiche e del legittimo possesso in Italia di un immobile da eleggere a residenza.
Chi rilascia il visto per residenza elettiva?
Il visto per residenza elettiva viene rilasciato dall'Ambasciata italiana competente in base al luogo di residenza del richiedente.
Come si richiede visto?
Il visto per residenza elettiva si richiede tramite compilazione di un modulo standardizzato, il quale, unitamente alla documentazione che comprova l'esistenza dei requisiti per l'ottenimento del suddetto visto, deve essere presentato all'Ambasciata italiana competente in base al luogo di residenza dello straniero richiedente.
Come funziona il visto?
Il visto per residenza elettiva è strettamente collegato a questa tipologia d'ingresso, per cui lo straniero, una volta entrato in Italia, deve richiedere entro il termine perentorio di 8 giorni il relativo permesso di soggiorno per residenza elettiva, tramite kit postale. In questo modo si avvia il procedimento amministrativo gestito dalla competente Questura, che rappresenta la seconda fase della complessa pratica della richiesta del visto per residenza elettiva.